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E’ inaccettabile che in una città con una 
tradizione antifascista come Milano le autorità permettano per la seconda volta 
in pochi mesi un raduno dei neo-nazisti di Forza Nuova, ma la risposta non può 
essere massacrare di botte un ragazzino di diciassette anni, com’è successo 
giovedì scorso e nemmeno rompere vetrine e incendiare auto, com’è accaduto in 
Corso Buenos Aires.
Il pestaggio davanti al Leopardi è 
avvenuto dopo settimane di aggressioni e intimidazioni agli studenti di sinistra 
delle scuole vicine e gli incidenti dell’11 marzo sono seguiti alla prima 
manifestazione di Forza Nuova, con tanto di croci uncinate e saluti romani, ma 
questo non giustifica una reazione violenta come quella di alcuni centri 
sociali. Perché non si è denunciata la situazione e non si è chiesta la 
solidarietà delle forze democratiche e anti-fasciste della città, invece di 
“farsi giustizia da soli”?
Chiediamo che si indaghi a fondo sui gravi 
fatti che hanno portato allo scontro davanti al Leopardi, individuando i 
responsabili delle aggressioni precedenti e che in attesa del processo gli 
arrestati per i fatti dell’11 marzo vengano scarcerati. Riteniamo inammissibili 
altri raduni di Forza Nuova, ma non possiamo accettare queste risposte violente 
e sbagliate, utili solo a rinverdire la vecchia, nefasta tesi degli “opposti 
estremismi”.
	
