Back to Top

È stata indetta per sabato 18 febbraio una giornata di mobilitazioni internazionali a sostegno del popolo greco e le iniziative si stanno moltiplicando in molte città europee.

A Milano il Partito Umanista, Mondo senza Guerre, La Comunità per lo sviluppo umano e Convergenza delle Culture organizzano un presidio in via Mercanti dalle ore 10.00 alle ore 13.00

Vi invitiamo a partecipare, per dare forza al popolo greco e per dire no alla dittatura della finanza internazionale, che cerca di imporsi in Europa cancellando la sovranità dei governi e dei Parlamenti legittimamente eletti da noi.

Siamo Tutti Greci!

Il 12 Febbraio in Grecia il Parlamento ha approvato un nuovo pacchetto di misure di austerity, mostruoso e distruttivo, mentre centinaia di migliaia di persone manifestavano in modo nonviolento fuori dal Parlamento e venivano attaccate senza ragione dalla polizia con i gas lacrimogeni.

La Troika ((Commissione Europea, Banca Europea, Fondo Monetario Internazionale)  ha imposto alla Grecia  queste misure di austerity e un governo non eletto dal popolo, che le porti avanti  riducendo il Paese alla fame, senza curarsi delle necessità delle persone e della loro legittima protesta. La democrazia è stata cancellata e si è instaurata la dittatura dei Mercati e della Finanza.

I greci hanno bisogno della solidarietà internazionale, alla quale fanno appello.

Oggi siamo tutti greci!

Ma la Grecia non è l’unico  paese sotto attacco, tutti i paesi europei sono destinati a subire la stessa sorte.

Questa Europa è  mostruosa. Dominata dalle elites finanziarie, distrugge lo stato sociale e cancella i diritti, installa nei governi i suoi emissari e porta i popoli alla miseria per garantire il  profitto smisurato di pochi gruppi, avidi di ricchezza e di potere.

Contro la dittatura dei Mercati e della finanza internazionale, contro la manipolazione dei mezzi di informazione che ci vogliono convincere che non esistano alternative, noi gente comune dobbiamo organizzare una risposta che nasca dal basso e che pretenda la DEMOCRAZIA DIRETTA come unico mezzo per riprenderci la facoltà di decidere sulle nostre vite.

Opponiamoci alla firma del nuovo Trattato europeo, che imporrà di includere il pareggio di bilancio nelle Costituzioni dei paesi e toglierà ogni residua sovranità ai governi e ai Parlamenti eletti da noi.

Questo sistema disumano sta crollando, è il momento di costruirne uno nuovo che abbia come valori centrali la nonviolenza, la democrazia reale e la solidarietà.

VOLANTINO DA SCARICARE

evento su fb


Fine della democrazia - Persone in cerca di una via d'uscita nonviolenta 
(Comunicato Stampa di Mondo senza guerre Grecia - 2012/02/13)

Ieri eravamo presenti ad una delle più grandi manifestazioni degli ultimi 30 anni. Migliaia di persone si sono radunate nel primo pomeriggio a Piazza Syntagma affollando il centro della città. I nostri militanti erano presenti ad Atene e anche in diversi grandi città.

Per quanto riguarda Atene:
- condanniamo l'operazione di polizia che ha mirato a mantenere la folla il più lontano possibile da piazza Syntagma e dal Palazzo del Parlamento usando armi chimiche senza motivo;
- condanniamo tutte le azioni violente provocate da gruppi di violenti e la risposta dalla polizia. questa è la loro guerra, non la nostra;
- condanniamo la maggioranza all'interno del Parlamento che ha insistito nel votare il secondo Accordo (Mnimonio 2), nonostante ciò che stava accadendo al di fuori del Parlamento;
- condanniamo la distorsione della realtà da parte dei mass media tradizionali, che hanno riferito di 20,000-30,000 persone per le strade, mentre noi abbiamo assistito ad una enorme folla pacifica che ha resistito agli attacchi della polizia solamente rimanendo al proprio posto. Le stime più prudenti parlano di 700.000 persone.

È ovvio che tutti coloro che sono coinvolti in questa ondata di violenza galoppante che attraversa la Grecia (la polizia, i gruppi violenti e membri del parlamento) dovranno alla fine affrontare la parte sana della società. È anche evidente che i membri dello Stato, che continuano ad abusare delle istituzioni, non sembrano nemmeno preoccuparsi di come la storia li dipingerà. Ma noi non disprezzeremo le nostre vite. Cerchiamo modalità diverse di resistenza, massicce quanto questa manifestazione, ma che siano più efficaci e senza alcun segno di violenza.

Le troveremo di sicuro.

Come è stato scritto nel sito http://www.appellodemocraziadiretta.org/

Pretendiamo la democrazia diretta come unica via d’uscita dalla crisi attuale.
Dobbiamo uscire dall’attuale atteggiamento passivo in cui si aspetta che sia qualcun altro a occuparsi della situazione.
Non possiamo più permetterci di credere che ci sia sempre qualcuno più preparato, più intelligente o semplicemente “più in alto” che debba o possa prendere le decisioni per noi.

rappresentazione grafica delle reti

Nella foto si vede la rappresentazione grafica delle relazioni tra i membri delle comunità online (fonte:http://www.flickr.com/photos/caseorganic/4100520995/)

Nella democrazia diretta il potere è decentrato alle comunità , ogni singola persona deciderà integrandosi con il resto dei membri della propria comunità dove uno vive, è dall'integrazione tra tutte le persone, rappresentata anche da questo grafico, la forza del cambiamento.

Se vuoi sottoscrivere l'appello vai qui.

Promossa da: Associazione Peacelink
Campagna di pressione sui parlamentari per fermare le spese militari finalizzate alla guerra e all'acquisto dei cacciabombardieri F-35.

MANIFESTO NONVIOLENTO

Noi sottoscritti, singoli e associazioni,
CHIEDIAMO al governo di attuare il risanamento del bilancio statale a partire dal taglio drastico delle spese militari.
DICHIARIAMO CHE
- votare a favore di missioni militari volte a partecipare ad azioni di guerra all’estero viola l’articolo 11 della Costituzione
- non sosterremo politicamente con il voto i partiti che in Parlamento voteranno a favore dei finanziamenti per tali missioni o per l’acquisto di cacciabombardieri F-35, ovvero i partiti che si dichiareranno favorevoli alle suddette iniziative, se non rappresentati in Parlamento.

Per aderire alla campagna Manifesto Nonviolento clicca