Back to Top

Il ministro USA dell’Agricoltura da oggi a Roma chiede l’azzeramento del Principio di precauzione e il via libera a cibo ai pesticidi e OGM. Conte rispetti gli impegni presi a Assisi e sul Green New Deal.

L’amministrazione Usa lo ha affermato senza ritegno: l’Europa è nel mirino laser di Trump perché chiuda in poche settimane un accordo commerciale con gli Stati Uniti che metta le mani sulle regole e i principi più preziosi per la nostra sicurezza alimentare: il Principio di precauzione. Senza un dibattito pubblico né il coinvolgimento dei Parlamenti sotto il ricatto di nuovi dazi, grazie alla pressione decisiva del settore dell’auto tedesco, ci chiede di ingoiare il TTIP (Trattato Transatlantico di facilitazione commerciale) già rigettato da milioni di cittadini europei e centinaia di sindacati, produttori, organizzazioni della società civile e ambientaliste.

A poche ore dal suo arrivo a Roma previsto per oggi, 29 gennaio 2020, il ministro americano per l’Agricoltura Sonny Perdue ha incontrato la stampa internazionale a Bruxelles dopo un meeting con i commissari europei Janusz Wojciechowski (Agricoltura), Stella Kyriakides (Salute) e Phil Hogan (Commercio). “A Davos, le parti hanno concordato settimane, non mesi” per chiudere un accordo, ha detto Perdue, secondo cui Hogan “deve convincere gli altri Commissari e il Parlamento”. La conferenza stampa è stata occasione per mettere in chiaro i paletti che gli Stati Uniti vogliono sradicare con il nuovo TTIP: per Washington l’approccio vigente in Europa non è accettabile, e la nuova Commissione Von der Leyen deve abbandonare il principio di precauzione per basarsi su “una solida scienza”.

Per dare un’idea di quanto questa scienza sia solida negli USA, basti pensare che nuovi prodotti e sostanze vengono messi in commercio sulla base di valutazioni fatte dalle imprese. I controlli delle agenzie pubbliche scattano soltanto su ricorsi o denunce dei cittadini e consumatori vittime degli eventuali impatti negativi. In UE invece si adotta la precauzione per evitare che l’onere della prova, nei casi in cui ci siano forti preoccupazioni sulla nocività di una sostanza o di un prodotto, ricada sui cittadini a tragedia già avvenuta. La differenza di approccio ha tenuto finora fuori dal mercato europeo pesticidi, OGM e alimenti trattati con sostanze pericolose per la salute e attualmente vietate, provenienti dagli Stati Uniti.

Il Governo italiano, se è serio nel voler tradurre in atti l’impegno solenne di proteggere il nostro pianeta – ribadito dal premier Conte sottoscrivendo a Assisi il Manifesto ispirato da papa Francesco – deve dichiarare immediatamente la sua indisponibilità a supportare un nuovo TTIP e respingere al mittente l’imposizione di nuovi dazi in risposta alla vertenza boeing-airbus di cui l’Italia non è assolutamente responsabile.

Il Principio di precauzione europeo, secondo Trump e i suoi, deve essere neutralizzato. Il Segretario all’Agricoltura statunitense ha dichiarato alla stampa che il commissario UE al commercio Hogan avrebbe “riconosciuto che dobbiamo conciliare il deficit di 10-12 miliardi di dollari con l’UE” relativamente agli scambi di prodotti agricoli. A questo proposito, ha detto Perdue, Trump sarebbe “completamente concentrato” (laser-focused) “sulla chiusura di quel deficit commerciale agricolo con il blocco europeo”.
Quali concessioni chiede Washington?

- Un indebolimento delle norme sanitarie e fitosanitarie, così come dei limiti massimi consentiti di residui di pesticidi e altre sostanze chimiche nel cibo;
- il cambio della legislazione europea sugli OGM per consentire il commercio di alimenti geneticamente manipolati, soprattutto se prodotti con le nuove tecniche di creazione varietale (in particolare quella denominata CRISPR).

Presentazione del libro di Antonino Galloni: "L'ALTRA MONETA" Womanesimo e Natura ( dall'avere all'essere) Un nuovo rapporto tra religione, economia e scienza?
Sabato 23 Novembre 2019 ore 16 Presso Open Milano - Via Monte Nero 6
Dialoga con l'autore: Valerio Colombo: Partito Umanista

I temi affrontati da questo libro di Nino Galloni sono veramente molti, confermando il suo approccio non da semplice “Economista”, ma da pensatore multidisciplinare (e umanista).
Innanzitutto, l’autore analizza le tappe fondamentali dell’evoluzione storica della civiltà umana (Agricola – Industriale – postindustriale e “postcapicalistica”), mettendo giustamente l’accento sulla “fine della scarsità” che negli anni ’60 del secolo scorso apre il campo a un cambiamento di fase: il passaggio all’economia dell’abbondanza.

“Sarebbe bastato uscire anche dalla moneta a debito […] per completare la rivoluzione verso il Mondo Migliore: invece il compromesso fu di lasciare a debito la moneta”.

In sintesi, quando Galloni parla di moneta non emessa a debito, non ne fa solo una questione tecnico-contabile, ma parla di uno strumento di regolazione istituzionale dell’economia che invece di distribuire scarsità, possa distribuire l’abbondanza ormai alla portata di tutte le fasce della popolazione umana.

Nella seconda parte del libro Galloni analizza la situazione attuale del mondo, suddividendo il pianeta in tre aree: i Paesi emergenti ed emersi come la Cina che – per prima tra di essi – sta entrando nella fase postindustriale (l’industria sarà sempre importante, ma domanderà meno risorse a favore dei servizi); i Paesi di più antica industrializzazione che tentano di rilanciare il PIL – come gli USA di Trump – invece di comprendere come occorra un mutamento di paradigmi economici e monetari; i Paesi poveri e in ritardo di sviluppo (ma in forte crescita demografica) che potranno modificare il loro destino se sapranno abbandonare l’esportazione delle materie prime, dei semilavorati e delle merci ad alto contenuto di lavoro sottopagato per far crescere la domanda interna e sostituire le importazioni: solo così si scongiurerà una migrazione di massa verso le realtà considerate più ricche.

Nella terza parte, infine, si apre il campo alle prospettive future: il bivio tra la scomparsa dello Stato e la sua ripresa grazie al rafforzamento dei principi democratici, il superamento del paradigma ultra-competitivo proprio del liberismo, per passare a una cultura basata sulla cooperazione… “forse è venuto il momento di cercare di riassumere le componenti di un possibile cambio di paradigma prossimo venturo, capace di liberare gli umani dal bisogno, dall’isolamento e da ciò che opprime la piena espressione delle loro potenzialità.”

Alcune tra le condizioni poste da Galloni affinché ciò sia possibile hanno a che vedere con la definizione stessa di “Umano”; con la relazione col il divino, sia immanente che trascendente, che dovrà (ri-)“partire dall’interno dell’uomo stesso”; con la relazione tra umanità e natura; con il recuperare e riequilibrare il rapporto tra maschile e femminile nella società umana, superando e correggendo gli errori della fase del patriarcato.

Ovviamente si tratta di tematiche che l’autore non pretende di esaurire nel suo breve saggio: tuttavia mettendole in una relazione strutturale con l’”economico”, in un momento storico sempre più segnato dalla prevalenza ormai para-religiosa e totalizzante dell’economicismo nel vissuto umano, apre il campo a riflessioni orientate al superamento del paradigma attuale verso una società che potremmo definire pienamente “Umanista”.
 

Prenotati il Posto

  • Quanto la tecnologia e i dispositivi moderni influenzano la nostra salute?
  • Forno a microonde, wi-fi, cellulari ... come vanno usati per non danneggiare il nostro benessere?

mercoledì 6 Novembre ore 20.45

presso Biblioteca Chiesa Rossa

Via San Domenico Savio 3 - Milano

Durante la serata riporteremo e spiegheremo gli ultimi  studi appartenenti al campo della Bionomica, scienza che tratta dell'interazione uomo-ambiente dal punto di vista più attuale.   Capiremo insieme l'incidenza sulla salute del campo magnetico terrestre,  delle fonti di inquinamento elettromagnetico, della Dirty Electricity e molto altro.   Approfondiremo in particolar modo ciò che riguarda "l'Internet of things", ovvero il 5G, la nuova generazione di trasmissione dati che sta per invadere la nostra vita.  Infine parleremo delle radiazioni cosmo-telluriche e le relative scoperte della fisica quantistica.

Conduce: Diego Rossi - Geobiologo, naturopata e rilevatore indoor

Promosso da:

 

(Foto di https://www.facebook.com/events/422899301707797/)

(Foto di https://www.facebook.com/events/422899301707797/)

Lunedì 28 ottobre 2019 alle 18

Consolato cileno – via Ricasoli 2, Milano

Organizzato da AlpiAndes e ItaliaCuba Milano

Sono già decine i morti, centinaia i desaparecidos e migliaia i feriti della sanguinosa repressione con cui si cerca di far tacere la protesta popolare in Cile. Il presidente Sebastián Piñera ha mandato i militari a pattugliare le strade e ha decretato il coprifuoco a Santiago e in altre città. “Siamo in guerra contro un nemico potente e implacabile, che è disposto a utilizzare una violenza senza limiti”, ha detto il capo dello Stato. Il “nemico potente” è costituito da una popolazione disarmata, che ha in prima fila studenti e studentesse e che scende in piazza solo per farsi ascoltare. Contro di loro, per la prima volta dalla fine della dittatura, vengono schierate le forze armate.

A provocare la rivolta è stato l’ennesimo rincaro del biglietto della metropolitana di Santiago (già più costosa della metro di New York). Ma la protesta si è estesa al resto del paese e la gente ha sfidato il coprifuoco e le camionette dell’esercito per manifestare il suo rifiuto a una situazione economica che condanna la maggior parte della popolazione a lottare per la sopravvivenza.

Secondo uno studio della Banca Mondiale il Cile è, insieme al Ruanda, uno degli otto paesi al mondo in cui la disuguaglianza tra i cittadini è più forte. Gli anni di governo “democratico” non hanno intaccato questo stato di cose, non hanno modificato la Costituzione ereditata dalla dittatura e non hanno cambiato il modello ultraneoliberista impiantato da Pinochet. L’acqua, la sanità, l’istruzione, la sicurezza sociale, il trasporto, l’alloggio: tutto è privatizzato e per avere accesso a questi beni fondamentali le famiglie sono costrette a indebitarsi pesantemente.

Dall’altra parte c’è una minoranza privilegiata che si appropria della stragrande maggioranza delle risorse nazionali e una classe politica che riesce ad approvare solo aumenti del proprio appannaggio. Solo due esempi: il presidente del Senato guadagna più del re di Spagna e la “pensione” degli ex capi di Stato è superiore a quella degli ex presidenti statunitensi.

Di fronte a una tale situazione siamo a fianco della popolazione che lotta per il diritto all’acqua, alla salute, all’istruzione e chiede a gran voce le dimissioni del presidente Piñera.

Aderiscono:

Utilizziamo i cookie per migliorare il nostro sito e la vostra esperienza quando lo si utilizza. I cookie utilizzati per il funzionamento essenziale del sito sono già impostati.