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La campagna “diritti per le persone, regole per le multinazionali: Stop ISDS”, promossa da centinaia di organizzazioni e movimenti in 16 paesi europei, ha raccolto più di 500.000 firme in meno di un mese.

La petizione chiede ai paesi UE di stralciare dai trattati di libero scambio le clausole arbitrali, che consentono alle imprese di fare causa agli stati di fare causa agli Stati che, con i loro provvedimenti legislativi e amministrativi, possono “erodere” i loro profitti, e di aderire al percorso per la firma di un trattato vincolante sulle multinazionali e i diritti umani. Le migliaia di firme che stanno arrivando da tutta Europa sono un bellissimo segnale, ma non bastano.

Per un reale cambio di rotta nelle politiche commerciali a livello internazionale serve l’impegno di tutte e tutti. Per fare un primo passo in questa direzione abbiamo scelto la giornata del 3 marzo, anniversario dell’assassinio di Berta Cacares, attivista uccisa in Honduras per la sua opposizione allo strapotere delle multinazionali.

Una giornata in cui invitiamo tutte le realtà attive sui temi del rispetto dei diritti umani e della tutela dei beni comuni a dare il loro contributo dare il loro contributo per avviare un percorso e una battaglia ispirati ai principi di giustizia e solidarietà.

La campagna Stop Ttip Milano insieme al Comitato Berta Vive Milano, e con la partecipazione del Comitato Acqua Pubblica e del Collettivo Donne Latinoamericane Marielle Franco vi invita alla giornata di lancio della campagna “Diritti per le persone, regole per le multinazionali: Stop ISDS”, promossa da centinaia di organizzazioni e movimenti in 16 paesi europei, ha raccolto più di 500.000 firme in meno di un mese.

  • Ci troviamo alle 12 per allestire lo spazio e pranzare insieme.
  • Si inizia alle 14.30 con la “Ruota della sfiga” che promuove la cittadinanza delle multinazionali con nuovi non-diritti;
  • e poi la presentazione della campagna e gli interventi delle realtà invitate.

Domenica 3 marzo 2019
Cam Ponte delle Gabelle
Via San Marco 42
dalle h 14,30

Si prega di prenotare per il pranzo alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
entro sabato 2 marzo

IL RISCATTO DELLO STATO E DELLA SOVRANITA' NAZIONALE
Strumenti per l'autodifesa del popolo contro la dittatura dei mercati.

Presentazione del libro "Sovranità o barbarie".

Intervengono:
Massimo AMATO,
professore di Storia Economica, Università Bocconi
docente di Storia, Istituzioni e Crisi del Sistema Finanziario Globale

Marco LEONARDI,
professore di Economia Politica, Università Statale di Milano
Già consigliere economico della Presidenza del Consiglio (Governi Renzi e Gentiloni)

Thomas FAZI,
giornalista, saggista e traduttore. Autore del libro con William Mitchell

sabato 12 gennaio 2019 - ore 17
Libreria OPEN - viale Monte Nero, 6

Associazioni organizzatrici:
Fronte Sovranista Italiano (FSI)
Movimento RadicalSocialista
Partito Umanista - Italia
Patria e Costituzione
Rinascita per un'Italia Sovrana e Socialista
Risorgimento Socialista-Lega dei Socialisti
Senso Comune

 

Segnaliamo la recensione del libro

 

Presentazione del libro
"SOVRANISMI. Stato, Popolo e conflitto sociale"

Mercoledì 5 dicembre ore 18.30
Palestra Visconti - Circolo Arci Bellezza
via Bellezza, 16 - Milano

Sarà presente l'autore
* Alessandro SOMMA,
giurista, Università di Ferrara

Ne discutiamo con
* Andrea Fumagalli,
economista, Università di Pavia, redazione della rivista on line Effimera

* Aldo Giannuli,
storico e saggista, Università Statale di Milano

* Andrea Zhok
professore di Filosofia Morale, Università Statale di Milano
organizza Patria e Costituzione

Sabato 1° dicembre ore 14.30 Piola


● Sabato 1° dicembre manifestiamo contro la chiusura del centro di accoglienza di via Corelli, che lascia sulla strada i suoi abitanti e senza lavoro i suoi operatori, e la minaccia di trasformarlo nuovamente in un centro di detenzione per migranti.

● Punire col carcere una persona non per le azioni che ha commesso, ma per una condizione che non ha scelto come la nazionalità, è un orrore giuridico che distrugge i principi di eguaglianza davanti alla legge e di responsabilità personale; eppure da quando nel 1998 la legge Turco-Napolitano introdusse per la prima volta la detenzione amministrativa, cioè non conseguente a fatti penali, questo orrore è realtà anche nel nostro paese.

● Vent'anni dopo, è doveroso chiedersi che frutti ha portato la scelta di una politica di chiusura, basata sulla finzione della gestione dei flussi migratori e il controllo poliziesco delle persone migranti: ha davvero messo sotto controllo le migrazioni? Aumentato il benessere degli e delle abitanti di questo paese? Reso più giusta e salda la costruzione europea? Fermato la minaccia del terrorismo o l'emergere del razzismo?
Sono stati invece vent'anni di trattamenti inumani e degradanti. Questo lo attestano anche le due condanne della Corte Europea per i Diritti Umani e la recentissima denuncia del garante per i detenuti, nonché le rivolte e i gesti di protesta spesso estremi, come ad esempio le bocche cucite col fil di ferro al CIE di Roma.

● Purtroppo l’indignazione pubblica non ha avuto come conseguenza dei reali cambiamenti. È ora di affrontare la realtà: questa politica di gestione dell'immigrazione, perseguita a livello italiano ed europeo da governi di diverso colore politico con ostinata miopia, è stata un totale fallimento.

● In questo senso riteniamo che gli ex CIE, ribattezzati dallo scorso governo CPR, siano la punta dell’iceberg di un insieme di leggi liberticide che si sono dimostrate un totale fallimento da qualsiasi prospettiva le si voglia affrontare. Il recente decreto Salvini si pone in continuità con quanto compiuto negli scorsi vent’anni, alimentando il circuito negativo che relega oggi centinaia di migliaia di persone al di fuori di uno stato di diritto, precarizzando ulteriormente la vita di chi è immigrato in Italia con quella che di fatto è la negazione di diritti che dovrebbero essere garantiti dalla costituzione a tutti coloro che vivono in Italia.

● Per riaprire una via verso un futuro di pace e benessere per il nostro paese e per l'Europa intera non c'è altra via che ribaltare il piano di discussione pubblica attorno alle migrazioni, che tra talk show televisivi, social network e una sfrontata retorica xenofoba e razzista di molti leader politici italiani ed europei ha creato il mostro che oggi ci ritroviamo ad affrontare. Quello che sta accadendo sulla pelle degli immigrati oggi non è nient’altro che un trampolino di lancio per quello che un domani potrà essere applicato a tutti e tutte.

● Cambiamo questo approccio ora, partendo dall’apice di tutte le contraddizioni, impedendo che queste carceri per innocenti vengano riaperte e facendo chiudere quelle esistenti. L’indignazione non basta più: il 1° dicembre invitiamo tutte le associazioni, i cittadini, i comitati, i collettivi, i sindacati e i partiti a partecipare a una grande manifestazione che, partendo da piazza Piola, termini di fronte a quello che vogliono trasformare in Lager.

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