SIMBOLO UMANO DELLA NONVIOLENZA - Milano 2 Ottobre dalle ore 18
Arco Della Pace Milano
Il 2 ottobre 2024 INIZIA la 3a Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, che partirà da San Jose de Costa Rica e farà il giro del mondo, arrivando dopo tre mesi, il 5 gennaio 2025, nella stessa città. A MILANO ci vediamo all'Arco della Pace per COSTRUIRE INSIEME IL SIMBOLO DELLA NONVIOLENZA (*)
(*) Questo simbolo rappresenta i 2 principi fondamentali della metodologia della nonviolenza attiva. Il cerchio più piccolo, quello interno, rappresenta il principio della nonviolenza interna, cioè come liberarci dei nostri contrasti interni e della violenza e sofferenza che essi ci provocano. Il principio della coerenza interna ci dice di mettere unità interna, cioè far coincidere ciò che si sente, con ciò che si pensa e con ciò che si fa. Coerenza tra pensare, sentire e agire. Il cerchio più grande, quello esterno, rappresenta il principio della nonviolenza nelle relazioni con il mondo, cioè come risolvere i conflitti che abbiamo con altri; questo principio è noto come Regola d’Oro, diffuso in tutto il mondo, in tutte le culture e spiritualità da più di 5000 anni, è il Principio di Solidarietà che ci dice che Quando tratti l’altro come vuoi essere trattato, ti liberi. Questi due principi non possono essere separati: non ci può essere coerenza interna senza coerenza esterna e viceversa, sono uniti in una spirale, come le spirali dell’universo in movimento.
“Liberazione” è un gran bel libro, soprattutto per chi vuole fare la rivoluzione. A partire dall’interpretazione della storia come processo di espansione della libertà, Ernesto Screpanti mette in luce i bisogni, per la gran parte insoddisfatti, degli individui di oggi, e i fattori (soggettivi e intersoggettivi) che rendono difficile ribellarsi all’opprimente stato di cose attuale e unirsi in un’azione collettiva, dando vita a un movimento di liberazione.
Rintracciata la “chiave” che può sbloccare quello stato di passività e inazione che, brillantemente, definisce adattamento infelice, l’autore passa ad abbozzare un modello di movimento che, nel fluire della sua azione di trasformazione sociale, dia anche risposta ai bisogni fondamentali delle persone che lo compongono e, nel fare questo, sostenga e retroalimenti l’azione stessa.
Nell’ultima parte del libro Screpanti descrive le caratteristiche di “un sistema politico ed economico “post-capitalistico” in cui si realizza la “vera democrazia” nella sfera politica e il “lavoro libero e associato” nella sfera economica. È un modello di società tutt’altro che utopistico, poiché quelle istituzioni possono essere realizzate qui e ora, date le conoscenze tecnologiche esistenti”.
A partire dalle tesi e dalle proposte del libro, dialogheremo con l’autore per approfondire la sua visione e dare un nostro contributo teorico ed esperienziale allo sviluppo di un movimento che rimetta in moto la storia umana verso l’emancipazione e il progresso, cioè verso la conquista di sempre più ampi spazi di libertà per tutti gli oppressi.
Alcune foto della della manifestazione contro la Guerra del 26 Marzo 2022 a Milano delle ore 15 in Cairoli, organizzata da Milano Antifascista Antirazzista Meticcia e Solidale il cui appello ci sembra convergente con la nostra posizione contro la Guerra ed ovviamente contro l'invio delle armi.
Alcune foto della della manifestazione contro la Guerra del 19 Marzo 2022 a Milano, partenza ore 15 in Cairoli, organizzata da Milano Antifascista Antirazzista Meticcia e Solidale il cui appello ci sembra convergente con la nostra posizione contra la Guerra ed ovviamente contro l'invio delle armi.
Il Partito Umanista di Milano aderisce alla manifestazione Milano contro la guerra ( Domenica 13.03.2022 ) con appuntamento ore 15.30 Arco della pace.
Di seguito il testo della convocazione:
Pace. Disarmo. Futuro.
Ci siamo battuti in ogni occasione per la Pace, eppure i conflitti sono aumentati. Forse perché è stato perso di vista l’obiettivo del Disarmo.
La corsa agli armamenti e le spese militari sono in aumento, perfino nel nostro PNRR è stata inserita una voce importante di spesa bellica: invece di destinare i soldi per le tante crisi create dalla disuguaglianza acuita dalla pandemia, si spendono soldi per le armi.
Come in tutte le guerre, il riarmo lo paghiamo noi: l'aumento dei prezzi dei carburanti, dell'energia, dei generi alimentari, sono le tasse nascoste con cui finanziamo i profitti crescenti delle industrie di guerra; la "ripresa" che questa spesa dovrebbe trainare non sta distribuendo ricchezza ma nuove povertà, e lo tocchiamo ogni giorno con mano.
La produzione di armi è una ruota che pare inarrestabile: si riempiono gli arsenali, si svuotano i granai, e la corsa alle nuove tecnologie costringe le superpotenze a una gara senza fine. Le armi, o le usi o diventano obsolete, e così vengono vendute a mini-eserciti locali, ai mercenari, ai tanti signori delle guerre sparse per il mondo che provocano migliaia di morti.
La guerra in Ucraina dice come l’economia mondiale sia ostaggio di quei Paesi che detengono risorse e che le usano come arma di ricatto, e chi non le ha - come l’Italia - riapre a forme di energia che speravamo superate, come il carbone o il nucleare.
Anche la lotta contro il cambiamento climatico, che in questi anni ha visto grandi mobilitazioni animate da tanti giovani, rischia di essere messa in un angolo nelle agende di coloro che dovrebbero mettere in campo soluzioni per dare una svolta concreta verso la salvezza del pianeta.
Crediamo che su questi elementi ci sia la possibilità di convergenza tra generazioni, dalle storiche battaglie contro la guerra e per il disarmo, fino alle nuove generazioni maggiormente impegnate nella battaglia per un consumo più sostenibile.
Non ci sottraiamo al conflitto né siamo indifferenti: al contrario ci schieriamo contro la logica della guerra e gli interessi degli speculatori; rifiutiamo di stare al gioco della geopolitica e dello sfruttamento, scegliamo di stare dalla parte delle popolazioni imprigionate in una guerra da cui non hanno niente da guadagnare e tutto da perdere, dalla parte del pianeta e del futuro:
- Ci battiamo per il ritiro immediato dell’esercito russo e il cessate il fuoco;
- Ci battiamo per il disarmo immediato di tutte le potenze globali e per fermare la produzione di armamenti che hanno come unico risultato quello di alimentare la tragicità della situazione;
- Ci battiamo affinché siano aperti subito corridoi umanitari che non siano tra l’altro riservati ai bianchi, come sta accadendo alle frontiere esterne dell'Ucraina, e perché si investa su un sistema di accoglienza vero, non scaricandone costi e disagi sulla buona volontà di singoli e associazioni;
- Ci battiamo contro l'escalation di guerra e il riarmo dei paesi Nato, contro gli interessi dei signori della guerra, dei cosiddetti oligarchi russi, del capitalismo che guida l’industria militare, petrolifera e delle banche armate di tutto il mondo;
Sosteniamo chi resiste alla guerra, in questi giorni anche attraverso straordinarie iniziative di resistenza civile. Si tratta di una popolazione che ha bisogno di tutto, e soprattutto di solidarietà internazionale: a chi soffre e resiste alla guerra, e mai agli eserciti e agli opposti nazionalismi, vanno tutta la nostra vicinanza e le nostre azioni concrete di sostegno.
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